Così chiamata dall’antica città di Susa posta nel mezzo, ad oggi raccoglie circa 90 mila abitanti, molteplici comuni e una grande varietà naturalistica e faunistica. La Valle è inoltre ricca di storia che dall’epoca romana raggiunge l’età moderna, come molte delle tracce monumentali, dagli archi alle abbazie e castelli, testimoniamo.
La Pellegrina Bike Marathon, che per questo 2023 rinnova il suo appuntamento, non può che farlo ancora una volta tra queste valli di cui, come manifestazione cicloturistica non competitiva, promuove un turismo lento, sulle due ruote.
Vediamo dunque quali luoghi fondamentali e ricchi di fascino della Valle attraversa la Pellegrina che, grazie a cinque percorsi differenziati, consente a tutti e tutte le partecipanti di esplorare.
Anzitutto una via, non come le altre ma di antichissime origini: la Via Francigena. Collegando Canterbury al punto più meridionale della nostra penisola in Puglia, e passando per la Francia e la Svizzera, la Via Francigena è un antichissimo cammino medievale percorso da migliaia di pellegrini che, per un tratto, incontra anche il Piemonte proprio in Valle di Susa.
La Pellegrina attraversa dunque il tratto piemontese della Francigena, offrendo così la possibilità a chi partecipa di diventare un ciclo-pellegrino o pellegrina grazie alla carta di viaggio da timbrare su diverse tappe previste nei cinque differenti percorsi.
In secondo luogo, un importantissimo simbolo della Valle e del Piemonte: la Sacra di San Michele. Dominando dalla cima del monte Pirchiriano, si tratta di una delle più celebri abbazie benedettine del territorio settentrionale e di uno dei complessi architettonici di epoca romanica più importanti d’Europa. Fondata nel X secolo e proseguita la sua costruzione fino al XIV secolo, subì un lento abbandono finché nella prima metà del 1800 la comunità dei padri rosminiani, ancora oggi presente, non ne recuperò le funzioni religiose.
Per questa meta, la Pellegrina ha previsto, soprattutto per i primi tre percorsi gravel, un attraversamento in cima o ai piedi (dipende dal percorso scelto) del monte su cui è posta l’abbazia.
In terzo luogo c’è la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Posta tra la Valle di Susa e Val Sangone, fu edificata attorno al 1188 dall’ordine di Sant’Antonio di Vienne per portare assistenza ai pellegrini della Via Francigena e curare gli ammalati. Dopo essere passata all’ordine Mauriziano che ancora oggi la dirige, la struttura della chiesa, come anche l’ospedaletto, furono ampliati e decorati nel corso del XIV secolo.
Una visita a questa struttura è prevista specialmente per i percorsi gravel lungo, medio e corto e per il percorso short family.
Poi c’è l’Arco di Augusto nella città di Susa, costruito tra l’8 e il 9 a.C dal re Cozio in onore dell’imperatore romano omonimo. Affiancato anche dai resti dell’anfiteatro e dell’acquedotto, l’arco si è mantenuto quasi intatto, eccetto per le componenti metalliche (come il bronzo dell’iscrizione) che sono sparite nel tempo. Costruito per celebrare il foedus, cioè il patto, tra le tribù guidate da Cozio e l’imperatore di Roma, segnala anche l’importanza che Susa deteneva già in epoca romana.
Anche in questo caso, la Pellegrina non può certo rinunciare a passare sotto quest’arco: un portale nella storia antica per ciclisti e cicliste!
Ancora, non può certo mancare un passaggio al Castello di Rivoli, residenza sabauda e patrimonio Unesco nonché ad oggi importantissimo museo di arte contemporanea o, passando ai siti naturalistici, una pedalata sulle sponde di fiumi come la Dora e su oasi verdi come la bellissima Collina Morenica.
Questi e tanti altri luoghi sono quelli che per questa 3° edizione la Pellegrina Bike Marathon attraversa e fa conoscere, con l’obiettivo chiaro di offrire un momento non solo sportivo, ma anche di scoperta e condivisione.