Pensata per accogliere tutte le tipologie di ciclisti, dai semplici appassionati ai professionisti, da chi sceglie la MTB o la gravel a chi predilige la vintage bike o le bici da strada, propone diversi percorsi distinti per livello di difficoltà (km e pendenza), consigliando ogni volta la bicicletta più adatta con cui esplorare il territorio.
Un territorio che fa della varietà il suo segno distintivo e che la Pellegrina tiene bene a mente: ogni edizione ha infatti non solo una città diversa come punto di riferimento, partenza e arrivo della manifestazione, con il fine di promuovere e far conoscere ogni anno un comune diverso, ma ha anche dei percorsi distinti, pensati per disegnare con le due ruote una Valle di Susa in qualche modo sempre nuova e sorprendente.
Grazie, inoltre, al supporto delle amministrazioni locali e di numerosi sponsor e partner che credono nell’iniziativa, la Pellegrina dimostra di saper essere un momento importante e di promozione, non solo del territorio in tutte le sue caratteristiche, ma anche della comunità imprenditoriale e non che ne fa parte.
Un’iniziativa quindi che si erge a simbolo, specialmente perché la Valle di Susa da tempo si impegna tanto a convertire se stessa a territorio bike friendly quanto ad aggiungere alla parola turismo il suffisso “ciclo-”, segno di sostenibilità, sportività e turismo lento.
La Pellegrina in due giornate aggrega geografie diverse fra loro, città, paesi e monumenti di epoche distinte, generazioni di persone anche molto lontane: come una “forza di attrito” che sa tenere insieme luoghi, storia e persone, non può che essere una manifestazione ricca, sinergica e corale, ovvero risultato del lavoro di squadra.
Ma non è solo questo. Questa manifestazione si fonda anche su due parole importanti: viaggio e ricerca.
La prima è ciò che spiega il suo stesso nome, perché la Pellegrina non è solo scoperta della Valle, ma include anche nei suoi percorsi quel tratto di Via Francigena che attraversa il territorio piemontese e che rende chiunque la percorra un pellegrino e un viaggiatore. E in effetti a chi partecipa non è consegnato solo il numero di gara, ma anche la carta del viaggiatore da contrassegnare sulle diverse tappe dell’antichissima via medievale.
La seconda parola, invece, è ricerca, perché la Pellegrina devolve una parte, corrispondente a due euro, di ogni iscrizione effettuata alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.
In definitiva, la Pellegrina in due giorni - il primo di aggregazione, escursioni e talk, il secondo per la pedalata vera e propria - offre una grandissima varietà di temi e valori sullo sfondo della Valle: a chi partecipa è data la possibilità di far parte di una comunità che rispetta la natura, scopre la storia, accede alla cultura, aderisce alla sostenibilità, trasforma il turismo e sostiene la ricerca, tutto in sella alla propria bicicletta.